Ho scoperto uno dei miei sogni

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Qualche anno fa, avevo incontrato persone di Ingegneria senza frontiere, un’associazione che a Torino ha sede al Politecnico. L’incontro con gli studenti responsabili era stato molto interessante, con l’unico limite relativo ai progetti che erano ristretti a livello accademico.
Scavando un po’ su Internet, trovo Informatici Senza Frontiere, nata per agire secondo il mio obiettivo che è nascosto per molto tempo: sfruttare la propria professionalità per aiutare situazioni in difficoltà quali le realtà del terzo mondo o più vicine a noi.

In parte questo è uno degli scopi per cui era nata la cooperativa di cui ancora faccio parte come socio La Bussola; adesso con questa associazione nasce una vera e propria rete di professionisti dell’informatica, pronti a mettere a disposizione il loro tempo e le loro risorse professionali per aiutare il mondo a crescere e non solo “una ristrettissima parte”.

Penso che i miei sforzi per acquisire una professionalità di un certo livello ufficialmente siano orientati a poter maturare una esperienza lavorativa che possa essere soddisfacente; l’obiettivo “da sogno nel cassetto” è quello di poter essere di aiuto a realtà in difficoltà con le mie specifiche competenze sia relazionali, sia informatiche.

Ecco perché la scoperta di “Informatici senza frontiere” arriva proprio come una bella notizia.
Vi informerò presto su ulteriori sviluppi, intanto visitate il sito!

In questa settimana intanto conto di capire come farne parte e quindi….cari amici informatici, perché non cliccate sul logo e cercate di farne parte anche voi?

Prendo l’occasione anche per linkare il sito del progetto “Amahoro” che ho cominciato a seguire da vicino per i miei impegni associativi in Azione Cattolica.
Per descrivere meglio questo progetto, vi dedicherò un post nei prossimi giorni.

Saluti,
Marco

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