Boris: la fuoriserie italiana

Questa primavera, dopo il processo di convincimento di un mio collega mi sono deciso a vedere Boris.
Mi aveva dato in pasto le prime due serie…ma erano rimaste lì nel cassetto.
Una volta cominciato, mi ha decisamente coinvolto.
Come potete vedere da qui la serie nasce nel 2007 come uno strano esperimento ricco di attori di un certo spessore.

Narra le disavventure di una troupe televisiva italiana che cerca di girare una fiction sullo stile di “Un posto al sole”, piuttosto che “Incantesimo”.

Oltre a essere recitato molto bene, permette a chi lo vede di ridere molto amaramente delle disavventure del nostro paese. Una risata che si spera sia liberatoria, pronta per esplodere in un nuovo impegno da parte di tutti per riuscire a far ritornare questo paese, un paese giusto e solidale con i suoi cittadini.
Per avere una idea chiara di questo ultimo pensiero, guardate e seguite attentamente il terzo filmato che parla de “La locura”.

…questa è l’Italia del futuro; un paese di musichette mentre di fuori c’è la morte!
Questo afferma uno degli sceneggiatori…ma quanto è vero in questo periodo?

In certe parti mi sono ritrovato nelle dinamiche che nel lavoro precedente con la pubblica amministrazione erano decisamente di ordinaria amministrazione e che mi causavano una sofferenza notevole.

Vedere gente di buona volontà anche nel pubblico e il proprio lavoro soffocati da logiche assurde di parentele, amicizie che tutto sono tranne che la rappresentazione della professionalità…è abbastanza deprimente.

Avete trovato tre assaggi, ma vi consiglio di correre immediatamente a comprare la prima stagione in DVD.
Ne vale veramente la pena!

…a novembre…esce il film!

Dai dai dai!

Marco

Un pensiero su “Boris: la fuoriserie italiana

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